Cellule staminali per ricostruire il pene
Il lavoro è stato condotto sui ratti, ma gli autori sono convinti che
in futuro potrebbe dimostrarsi efficace anche nell’uomo, ripristinando
la funzione erettile grazie alla rigenerazione dei tessuti danneggiati e
contribuendo in questo modo a migliorare la chirurgia ricostruttiva del
pene. Quest’ultima e’ spesso usata per trattare condizioni come la
malattia di Peyronies, caratterizzata dalla crescita, spesso dolorosa,
di placche in tutto il tessuto erettile dell'organo. Nell'esperimento
condotto sui ratti è stato utilizzato un tessuto prelevato
dall'intestino dei maiali, chiamato submucosa intestinale e già usato in
chirurgia per la ricostruzione di organi urogenitali, come la vescica.
Il tessuto e’ stato pre-trattato con innesti di cellule staminali
prelevate dal tessuto adiposo dei ratti. In particolare i ricercatori
hanno ricostruito una guaina fibrosa (la tunica albuginea) che riveste
strutture fondamentali perchà possa avvenire l’erezione, come i corpi
cavernosi.
Così modificato, il tessuto adiposo dei maiali, è stato impiantato nei ratti e a distanza di otto settimane i ricercatori hanno osservato risposte significative rispetto a quelle riscontrate in un altro gruppo di ratti, sottoposto all’intervento di chirurgia ricostruttiva con le tecniche tradizionali. L'intervento basato sull’uso delle cellule staminali ha inoltre aumentato fino al 40% il diametro del pene dei ratti.
Le cellule staminali derivate dal tessuto adiposo hanno dimostrato anche di essere in grado di riparare il tessuto danneggiato, aumentando la differenziazione cellulare e stimolano il rilascio dei fattori di crescita cellulare. In questo modo hanno contribuito a ripristinare i tessuti erettili, migliorando il flusso di sangue e stimolando la produzione di ossido nitrico, vero e prorprio motore dell'erezione.
Primo successo nei ratti
Diventa possibile ricostruire il pene con l’aiuto delle cellule
staminali. Lo dimostra uno studio internazionale coordinato
dall'americano Wayne Hellstrom, della Tulane University di New Orleans,
pubblicato sulla rivista dell'Accademia di Scienze Americana (Pnas).
Così modificato, il tessuto adiposo dei maiali, è stato impiantato nei ratti e a distanza di otto settimane i ricercatori hanno osservato risposte significative rispetto a quelle riscontrate in un altro gruppo di ratti, sottoposto all’intervento di chirurgia ricostruttiva con le tecniche tradizionali. L'intervento basato sull’uso delle cellule staminali ha inoltre aumentato fino al 40% il diametro del pene dei ratti.
Le cellule staminali derivate dal tessuto adiposo hanno dimostrato anche di essere in grado di riparare il tessuto danneggiato, aumentando la differenziazione cellulare e stimolano il rilascio dei fattori di crescita cellulare. In questo modo hanno contribuito a ripristinare i tessuti erettili, migliorando il flusso di sangue e stimolando la produzione di ossido nitrico, vero e prorprio motore dell'erezione.
24 gennaio 2012
Fonte: ANSA
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