lunedì 30 aprile 2012

Green Hill, scarcerati gli animalisti dopo il blitz all'allevamento di beagle

Green Hill, scarcerati gli animalisti dopo il blitz all'allevamento di beagle 
Nel carcere di Brescia solo uno dei 12 fermati sabato ha risposto alle domande del gip dichiarandosi estraneo ai fatti. Per loro anche l'appello di Brigitte Bardot

Per loro si è mossa anche Brigitte Bardot. L'ex sex symbol, che da anni ha abbandonato la carriera di attrice per condurre una dura battaglia per la difesa dei diritti degli animali, ha inviato una lettera al ministro della Giustizia, Paola Severino, per chiederle di 'vegliare alla liberazione' dei militanti di Green Hill.
Non è stato certo per il suo appello, ma in serata i 12 attivisti, 4 uomini e 8 donne, arrestati per il bliz all'allevamento, hanno lasciato il carcere. Il gip ha disposto per uno l'obbligo di dimora per tutti gli altri il divieto ad avvicinarsi al territorio di Montichiari. E' durata 48 ore la detenzione dei 12 animalisti, provenienti da tutta Italia, fermati per aver liberato una ventina di cuccioli di beagle dall'allevamento di animali per laboratorio nel bresciano. Le accuse erano di furto, rapina, violazione di domicilio aggravata e resistenza e violenza a pubblico ufficiale.

Sono usciti dal carcere in serata, alcuni con ancora le magliette 'No alla vivisezione', che indossavano l'altro giorno durante la manifestazione davanti Green Hill. Ad accoglierli come eroi gli altri attivisti, ma soprattutto familiari e parenti desiderosi solo di riportarli a casa al più presto. Negli interrogatori
del pomeriggio si sono avvalsi della facoltà di non rispondere tutti, tranne una donna romana 51enne. "Con il blitz dentro l'allevamento non c'entro nulla", avrebbe detto. I quattro uomini avevano anche rifiutato il cibo, iniziando uno sciopero della fame.

"Le azioni violente e sconsiderate condotte a Green Hill sabato hanno arrecato danni e hanno messo la vita delle forze dell'ordine e degli animali a rischio - ha fatto sapere in una nota la società mentre il giudice prendeva la sua decisione - conduciamo un'attività legale, necessaria per la comunità medica e scientifica, per il suo fondamentale ruolo nel migliorare la salute delle persone e degli animali".

Ma per la comunità di animalisti, attivisti, ambientalisti il blitz di sabato pomeriggio verrà ricordato come una delle azioni più esaltanti contro la vivisezione. Dei venti cuccioli 'liberati' tre sono stati riacciuffati dalle forze dell'ordine e riportati nelle gabbie. Ma gli altri sono rimasti nelle mani di chi li ha accolti con affetto. "Speriamo che sappiano come trattarli però - dice ora un esperto - sono animali più delicati degli altri proprio per come e dove sono nati". 
30 aprile 2012



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