domenica 22 aprile 2012

Cellule staminali per ricostruire il pene

Cellule staminali per ricostruire il pene
Primo successo nei ratti

Diventa possibile ricostruire il pene con l’aiuto delle cellule staminali. Lo dimostra uno studio internazionale coordinato dall'americano Wayne Hellstrom, della Tulane University di New Orleans, pubblicato sulla rivista dell'Accademia di Scienze Americana (Pnas).
Il lavoro è stato condotto sui ratti, ma gli autori sono convinti che in futuro potrebbe dimostrarsi efficace anche nell’uomo, ripristinando la funzione erettile grazie alla rigenerazione dei tessuti danneggiati e contribuendo in questo modo a migliorare la chirurgia ricostruttiva del pene. Quest’ultima e’ spesso usata per trattare condizioni come la malattia di Peyronies, caratterizzata dalla crescita, spesso dolorosa, di placche in tutto il tessuto erettile dell'organo. Nell'esperimento condotto sui ratti è stato utilizzato un tessuto prelevato dall'intestino dei maiali, chiamato submucosa intestinale e già usato in chirurgia per la ricostruzione di organi urogenitali, come la vescica. Il tessuto e’ stato pre-trattato con innesti di cellule staminali prelevate dal tessuto adiposo dei ratti. In particolare i ricercatori hanno ricostruito una guaina fibrosa (la tunica albuginea) che riveste strutture fondamentali perchà possa avvenire l’erezione, come i corpi cavernosi.
Così modificato, il tessuto adiposo dei maiali, è stato impiantato nei ratti e a distanza di otto settimane i ricercatori hanno osservato risposte significative rispetto a quelle riscontrate in un altro gruppo di ratti, sottoposto all’intervento di chirurgia ricostruttiva con le tecniche tradizionali. L'intervento basato sull’uso delle cellule staminali ha inoltre aumentato fino al 40% il diametro del pene dei ratti.
Le cellule staminali derivate dal tessuto adiposo hanno dimostrato anche di essere in grado di riparare il tessuto danneggiato, aumentando la differenziazione cellulare e stimolano il rilascio dei fattori di crescita cellulare. In questo modo hanno contribuito a ripristinare i tessuti erettili, migliorando il flusso di sangue e stimolando la produzione di ossido nitrico, vero e prorprio motore dell'erezione.

24 gennaio 2012
Fonte: ANSA

Nessun commento:

Posta un commento