sabato 27 aprile 2013

Crolla il valore scientifico del topo come modello delle malattie letali nell’uomo

Per decenni, i topi sono stati la specie più utilizzata nello studio delle malattie umane. Ma adesso i ricercatori hanno ottenuto la prova che il modello murino sia stato totalmente fuorviante per almeno 3 diversi tipi di patologie mortali (sepsi, traumi e ustioni). Di conseguenza, essi affermano, che anni di lavoro e miliardi di dollari sono stati sprecati seguendo false piste.Ciò non significa che il topo sia un modello inutile per tutte le malattie umane. Tuttavia, essi sollevano interrogativi su patologie come quelle che riguardano il sistema immunitario, inclusi cancro e disturbi cardiaci.“Il nostro articolo apre la possibilità ad una situazione parallela di essere presente”, dice il Dr. H. Shaw Warren, un ricercatore sulla sepsi all’Ospedale Generale del Massachusetts e uno degli autori principali del nuovo studio.

Dove sono le prove che la ricerca su animali sia utile per l'uomo?

Traduzione dell'articolo Where is the evidence that animal research benefits humans? pubblicato nella rivista scientifica British Medical Journal, nel numero 328 del 28-2-2004 (pp. 514-517).
Autori: Pandora Pound, Shah Ebrahim, Peter Sandercock, Michael B Bracken, Ian Roberts per il gruppo RATS (Reviewing Animal Trials Systematically - Verifica sistematica degli esperimenti sugli animali)
Department of Social Medicine, University of Bristol, Bristol BS8 2PR Pandora Pound research fellow Shah Ebrahim professor
Department of Clinical Neurosciences, University of Edinburgh,Western General Hospital, Edinburgh EH4 2XU Peter Sandercock professor
Center for Perinatal, Pediatric, and Environmental Epidemiology, Yale University School of Medicine, New Haven, CT 06520 USA Michael B Bracken professor
London School of Hygiene and Tropical Medicine, London WC1B 3DP Ian Roberts professor Indirizzo per la corrispondenza: Ian.Roberts@lshtm. ac.uk
I particolari della strategia di consultazione delle banche dati e i riferimenti bibliografici w1-w18 sono su www.bmj.com

Sommario
E' necessario sottoporre con urgenza a una valutazione rigorosa il valore degli esperimenti su animali per possibili cure per l'uomo.
Le verifiche sistematiche possono fornire informazioni importanti sulla validità della ricerca animale.
Le poche rassegne esistenti hanno evidenziato carenze quali la conduzione simultanea di prove su animali e sull'uomo.
La qualità metodologica di parecchi studi su animali era molto bassa.
Le verifiche sistematiche dovrebbero diventare la norma, allo scopo di assicurare che venga fatto l'uso migliore dei dati su animali già esistenti e per migliorare le stime degli effetti desumibili dagli esperimenti su animali.

giovedì 25 aprile 2013

COMUNICATO EQUIVITA - L'informazione è la nostra forza

COMUNICATO EQUIVITA 23.04.2013

L’informazione è la nostra forza
L’episodio dei cinque attivisti animalisti che sabato scorso (giornata dell’Animale da Laboratorio) hanno occupato la facoltà di Farmacologia all’Università statale di Milano, per poi liberare un certo numero di animali (cavie e conigli) dal laboratorio, ha provocato una dimostrazione, il giorno successivo, di una ventina di studenti e ricercatori. Questi hanno esibito lo slogan “L’informazione sarà la nostra forza, la vostra ignoranza non vincerà”.

Come spesso avviene, le accuse mosse dai ricercatori (ovvero da quelli che ritengono di dovere ancora e sperimentare sugli animali) calzano perfettamente a loro stessi.

Il movimento degli scienziati antivivisezionisti da molti anni si batte per dimostrare che la sperimentazione animale è un metodo fallace, che rappresenta un rischio per la salute umana … e un ostacolo per il progresso delle scienze biomediche.

Il comitato scientifico EQUIVITA esprime la sua profonda delusione per quei giovani (studenti o ricercatori) che, in luogo di informasi e di informare la società sui cambiamenti “epocali” (così li definisce il Consiglio Nazionale della Ricerca USA e così sono in effetti) in atto da alcuni anni nella ricerca biomedica proprio per quanto riguarda il metodo di ricerca, si abbarbicano al loro diritto di seviziare creature senzienti. Accolgono con un silenzio assordante i nostri rendiconti sui progressi scientifici e trascurano totalmente la necessità che ad essi vengano adeguate le leggi europee.


Delle tante statistiche che testimoniano a favore del “cambiamento epocale” già in atto altrove, ne scegliamo questa volta solo due:

Il 92% dei farmaci che hanno superato le prove sugli animali viene scartato con le prove cliniche sull’uomo (Food and Drug Administration, USA)

Nell’81% di 43 farmaci presi in esame, che tutti hanno gravemente danneggiato i pazienti a cui furono somministrati, i test su animali hanno del tutto omesso di segnalare le ADR (Adverse Drug Reactions, ovvero effetti nocivi del farmaco). Studio Van Meer PJ et al. “The ability of animal studies to detect serious post marketing adverse events is limited”.